OLIO DI RICINO PER LA SALUTE: USO INTERNO, ESTERNO ED IMPACCHI PER LE TOSSINE

L’olio di ricino è spesso avvolto da una connotazione negativa, quella di essere stata un tempo minaccia per bambini disobbedienti, oppure ancora purga con cui, epoca fascista, si trattavano i traditori del partito. Tuttavia questa reputazione negativa non deve oscurare quelli che sono i veri usi, benefici e proprietà di questo olio vegetale.

 

ORIGINE

 

Questo olio si ricava dalla spremitura dei semi di una pianta originaria dell’Africa, il ricinus communis, facente parte della famiglia delle euforbiaceae e spesso coltivata a scopo ornamentale.Produce dei frutti che a loro volta producono dei semi i quali contengono una sostanza molto velenosa, la ricina. L’olio ottenuto con la spremitura non contiene la ricina perché questa rimane nelle parti di scarto del seme. L’uso di questo olio era già conosciuto presso gli Egizi, che se ne servivano come combustibile per le lampade e per fare massaggi al corpo.

 

I BENEFICI DELL’OLIO DI RICINO

 

Come la gran parte degli oli vegetali, contiene acidi grassi insaturi, principalmente l’acido ricinoleico, poi acido oleico, acido linoleico, acido palmitico e acido stearico.

 

IN COSMETICA

 

E’ un olio molto denso perfetto per rinforzare le unghie e soprattutto per combattere in modo naturale le infezioni dell’unghia, le onicomicosi. E’ usato prevalentemente come idratante, perché ha la particolarità di creare sulla pelle un film idrolipidico che mantiene l’idratazione. Per questo pregio l’olio di ricino è usato nella composizione di diversi prodotti solari.

 

COME ANTIBATTERICO

 

L’olio di ricino ha proprietà antibatteriche e antimicrobiche: può essere prescritto per il trattamento di disturbi della pelle come acne, dermatiti e micosi. Per l’uso interno è noto che l’olio di ricino abbia odore e sapore sgradevoli, per cui viene assunto accompagnato da altre sostanze come succo d’arancia.

 

USO INTERNO

 

I suoi benefici sono molti:
• Trattamento della stipsi.
• Sembra rafforzare il sistema immunitario.
• Per alcuni ha proprietà antiinfiammatorie per cui è usato per il trattamento dell’artrite.
• Antifungino e si usa contro la tigna.

 

COME USARE L’OLIO DI RICINO COME LASSATIVO NATURALE?

 

La stitichezza è estremamente sgradevole. In questi momenti, siamo sempre alla ricerca di una cura ad azione rapida. L’efficacia dell’olio di ricino in caso di costipazione è molto alta ed è dovuta principalmente alla sua capacità di stimolare l’intestino tenue e crasso, aumentando così il loro lavoro. Consiglio: dovrebbe essere usato in caso di sintomi di stitichezza occasionale, senza cause organiche, come ad esempio durante un viaggio.

In generale se ne sconsiglia l’utilizzo alle donne in stato di gravidanza e durante l’allattamento. Può causare crampi e contrazioni, l’olio passa nel latte materno e può rivelarsi pericoloso per l’apparato digerente troppo fragile del bambino.
Non è inoltre consigliato a chi soffre di colon irritabile o di ragadi, emorroidi o prolassi. Deve essere utilizzato per un massimo di 4-5 giorni. Se i sintomi persistono dopo questo periodo, è preferibile consultare uno specialista. L’olio di ricino può causare fastidiosi effetti collaterali come crampi o nausea. Se si verificano effetti collaterali, smettere di usarlo immediatamente. Fra le ulteriori controindicazioni segnalo che questo olio può rallentare l’azione e l’efficacia di alcuni farmaci. In tutti i casi non è opportuno l’utilizzo di questo olio per un lungo periodo.

 

DOSAGGIO CONSIGLIATO

 

Come per qualsiasi prodotto naturale, non esiste un dosaggio tipico, ma semplici raccomandazioni, in quanto ogni individuo può reagire in modo diverso. Si consiglia quindi di assumere 1 o 2 cucchiai di olio di ricino ad esempio in caso di costipazione, preferibilmente al mattino a stomaco vuoto. Gli effetti si percepiscono 4-8 ore dopo l’ingestione.

 

IMPACCHI PER USO ESTERNO: USATO PER ATTENUARE IL DOLORE E ACCELLERARE IL PROCESSO DI DISINTOSSICAZIONE

 

Uno dei più utili e meno usati metodi di utilizzo di quest’olio è di adoperarlo per fare impacchi. Questi sono un modo economico ed efficace per assorbire direttamente nei tessuti dell’organismo l’acido ricinoleico e altri componenti salutari dell’olio di ricino. Inoltre da solo o alternato all’ impacco d’argilla, effettua una “pulizia” dell’organo trattato, eliminando rapidamente e in “sicurezza” i rifiuti tossici accumulati. Questo vale in particolare per il fegato, organo cardine fondamentale considerato tra i più importanti in naturopatia.

 

ATTREZATURA E INGREDIENTI

 

Per fare un impacco saranno necessari i seguenti articoli:

  • olio di ricino pressato a freddo;
    • un termoforo standard;
    • un sacco di plastica (tipo quelli delle immondizie o della spesa);
    • due o tre pezzi di flanella di cotone o di lana;
    • un asciugamano grande.

 

PROCEDIMENTO

Iniziare mettendo il termoforo sopra una superficie liscia e impostarlo sulla posizione: alto.
Sopra il termoforo mettere il sacco di plastica. Poi inzuppare i pezzi di flanella con l’olio di ricino (circa mezza tazza) e distenderli sopra il sacco e il termoforo.
Ora l’intero impacco può essere messo sul corpo con la parte imbevuta direttamente sulla pelle. Per condizioni generali l’impacco dovrebbe essere posto sull’addome. Per problemi alla schiena, lo si può mettere dove c’è dolore. Per aiutare a mantenerlo sul posto e per evitare che l’olio fuoriesca e macchi lenzuola o altro, il corpo può essere avvolto in un asciugamano grande.
L’impacco dovrebbe essere mantenuto per almeno un’ora e la temperatura del termoforo dovrebbe essere la massima tollerabile dal paziente.
Quando si toglie l’impacco, l’olio che rimane può essere frizionato sulla pelle oppure tolto utilizzando un pò di acqua.
La flanella può essere riutilizzata se conservata opportunamente. Metterla in una busta di plastica o in un contenitore e conservarla nel frigorifero. Prima di usarla la prossima volta, farla riscaldare e aggiungere sempre 1 o 2 cucchiai di olio di ricino fresco. Dopo un mese di utilizzo è consigliabile usare una flanella nuova.

NOTA

Nei seguenti casi l’impacco di olio di ricino NON va assolutamente usato:

  • linfoma
    • epatite C
    • a diretto contatto con un tumore (perchè aumenta il flusso di sangue al tumore stesso)
    • direttamente sul tumore al fegato
    • direttamente sulla tiroide
    • nelle aree che sono già ‘calde’

In tutti questi casi, utilizzare in alternativa un impacco di argilla.

 

 

Umberto Villanti

Naturopata MTE (medicina tradizionale europea), diplomato e riconosciuto dal Dipartimento della Sanità Svizzera (Bellinzona) come TERAPISTA COMPLEMENTARE CON RICONOSCIMENTO DALL’ASSOCIAZIONE NATUROPATI SVIZZERA (NVShttps://nvs.swiss/it

Esperto in:
• Medicina Cellulare del dr. Rath
• Medicina funzionale
• Iridologia
• Kinesiologia applicata
• Micoterapia
• Fito-oligo-complementi
• Morfopsicologia e fisiognomica
• Suonopuntura con i diapason

Ricevo a Lugano, Mendrisio, Chiasso, Milano

 

 

 

 

 

 

 


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