IRIDOLOGIA E MEDICINA UMORALE DI IPPOCRATE

La classificazione delle costituzioni iridologiche (linfatica, ematogena, mista, eterocromica), è la più nota ed utilizzata, messa a punto da J.Deck e collaboratori, pubblicata in tedesco nel 1965 e tradotta in inglese nel 1982 col titolo “Principles of iris diagnosis”.

Per renderci conto del significato autentico del costituzionalismo è necessario risalire almeno alle sue origini occidentali, nella Grecia antica: la dottrina, “fondata” da Ippocrate (Cos 460-370 a.C.) fu poi ampiamente modificata e sviluppata da Galeno (138-201 a.C).

La concezione dei quattro umori (flegma, sangue, bile gialla, bile nera) è alla base della classificazione più nota che distingue quattro tipi umani: i flemmatici, i sanguigni, i collerici, i melanconici.

Quando questi umori sono perfettamente equilibrati si ha la crasi, che corrisponde alla salute; quando l’equilibrio è alterato si ha la discrasia, cioè lo squilibrio, la malattia.

La eucrasi ha tendenza a ristabilirsi per le forze stesse della natura, che provvede alla “cozione” dell’umore in eccesso. Per questa “cottura” ( in cui si può individuare una analogia con ciò che oggi chiameremmo trasformazione biochimica, processo metabolico) l’umore si modifica, si rende atto ad essere espulso con le urine, il sudore, il pus, l’espettorato, le feci ecc.

La medicina Ippocratea fida sulla Vis Medicatrix naturale: l’organismo si difende naturalmente e tende ad espellere ciò che è nocivo, per questo per Ippocrate ” le forze naturali sono i medici delle malattie”.

La terapia, per Ippocrate, consiste nel promuovere questa difesa naturale, aiutando l’organismo a “purgarsi” utilizzando metodi indiretti e blandi, mai mezzi violenti e squilibrati: se la prima regola è quella di non nuocere, la seconda è quella di purgare, nel senso di indurre l’evacuazione degli umori in eccesso, causa prima ed unica della malattia.
Dunque l’azione della Vis Medicatrix della natura è quella di trasformazione ed espulsione. Se il morbo è troppo violento, sopravviene la morte. Affinché gli umori si possano modificare, giungere alla cottura ed essere espulsi, occorre un lasso di tempo ben definito. I giorni critici sono quelli in cui, compiuta la “cottura”, ha luogo l’eliminazione e la risoluzione rapida (crisi) della malattia, oppure la morte se per mancanza di Vis il corpo non riesce ad espellere l’umore concotto. I giorni critici indicano il momento della rapida guarigione o della morte.

Le ragioni delle alterazioni degli umori sono varie: dieta inadeguata, cause fisiche riposte nell’ambiente naturale, cause climatiche. Quindi squilibri comportamentali o ambientali.

La patologia, dunque, non è localizzata in un singolo organo ammalato, ma è da ricondurre ad uno squilibrio generale.
Se l’alterazione profonda o il predominio eccessivo di uno dei quattro umori procura la malattia in forma più o meno grave, la semplice prevalenza di uno dei quattro umori conferisce particolari caratteristiche all’individuo: si viene in tal modo a costituire il principio dei temperamenti, nel loro complesso aspetto psichico e somatico.

Questa “escursione” alle origini del costituzionalismo occidentale puo’ essere utile per meglio orientarsi tra le moderne classificazioni costituzionali cui fanno riferimento alcune discipline della attuale naturopatia, fra cui anche l’iridologia (distinguendo comunque le varie scuole).

Ecco un breve schema degli aspetti che caratterizzano ciascuno dei quattro temperamenti.

  • TEMPERAMENTO FLEGMATICO: Prevale il flegma o linfa, fredda e umida. Corrisponde all’elemento ACQUA. Inverno/primavera. Notte/mattino. Non-vita /infanzia. Pelle pallida, estremità umide e fredde, lentezza dei movimenti, razionalità, distacco, precisione. Predisposto a malattie da raffredamento, alle malattie acute e infiammatorie, in particolare delle vie respiratorie. E’ ricollegabile alle iridi chiare.
  • TEMPERAMENTO SANGUIGNO: Prevale il sangue, caldo e umido. Corrisponde all’elemento ARIA . Primavera/estate. Mattino/mezzogiorno. Infanzia/età adulta. Pelle rosea, estremità calde, muscolatura agile e forte, reazioni vivaci, esuberanza. Apparato cardiocircolatorio ottimo nelle sue prestazioni, ma anche il più vulnerabile. Il sangue tende a trattenere e depositare nei tessuti sostanze tossiche. Possono quindi verificarsi patologie cronico-degenerative. E’ ricollegabile alle iridi scure.
  • TEMPERAMENTO COLLERICO: Prevale la bile gialla, calda e secca. Corrisponde all’elemento FUOCO. Estate/autunno. Mezzogiorno/sera. Età adulta/ vecchiaia. All’energia fluida e inarrestabile dell’aria e dell’acqua si sostituisce una laboriosità più centrata ed efficace, in cui però è già presente l’usura e il decadimento: da qui agitazione e irrequietezza. Il punto debole è il fegato, in cui si mostrano con più evidenza i segni involutivi. E’ ricollegabile alle iridi miste.
  • TEMPERAMENTO MELANCONICO: Prevale la bile nera, fredda e secca. Corrisponde all’elemento TERRA . Autunno/inverno. Vecchiaia/morte. Chi guarda dall’esterno questo temperamento vi scorge il decadimento del corpo, degli organi più nobili e vitali, la chiusura al mondo, all’agire, al pensare (vi è tuttavia in questo il preludio ad una rinascita, a una nuova vita di cui accoglie i germogli). Atteggiamento critico e introverso. Punto debole è il cervello. Può essere collegato per certi aspetti con l’iride eterocromica.

 

 


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