L’IMPORTANZA DELLA VITAMINA B12 PER LA NOSTRA SALUTE

La vitamina B12 è stata isolata e cristallizzata nel 1948, ma persino dopo questo tempo il suo ruolo è ancora tutto da scoprire.  Una delle sue caratteristiche è quella di contrastare una forma di anemia e determinati disturbi neurologici, spesso gravi e sottovalutati. In tempi più recenti si stanno scoprendo nuovi impieghi terapeutici, come quelli in campo immunologico.

 

STRUTTURA DELLA COBALAMINA (UN PO DI BIOCHIMICA)

 

Soltanto al pH del succo gastrico la B12 viene liberata nello stomaco, e legatasi con le glicoproteine salivari (dette anche cobalofiline, leganti R o aptocorrine, poi distrutte nell’intestino tenue), si lega al fattore intrinseco a pH 6,5 mediata dal recettore Ca-dipendente. Le forme metabolicamente attive sono la metil e la 5 deossiadenosilcobalamina. La cianocobalamina è un artefatto che si forma durante i processi di estrazione in quanto si utilizza la papaina, proteasi che viene attivata dall’aggiunta di CN-. L’idrossicobalamina è la forma naturale con cui la vitamina viene di solito assunta.

Nello stomaco, l’ambiente acido e la pepsina staccano la cobalamina dalle proteine cui si trova associata ed essa, poi, si lega alla cobalofillina (o aptocorrina), proteina che viene secreta nella saliva. Nel duodeno, l’azione delle proteasi provenienti dal pancreas determina la degradazione della cobalofillina e la cobalamina, aiutata dall’ambiente alcalino, si lega a una glicoproteina che viene rilasciata dalle cellule parietali dello stomaco: il fattore intrinseco.

Viene denominata cobalamina perché ha un atomo al centro di cobalto e un anello corrinico. Il colore rosso è tipico del cobalto. Le reazioni più importanti della B12 sono:

  • Trasformazione del metilmalonil-CoA in succinil-CoA (importante nel catabolismo di alcuni amminoacidi a catena ramificata ed alcuni acidi grassi a catena dispari, nonché per la sintesi delle porfirine, in seguito alla combinazione con la glicina dall’ALA sintetasi, per formare acido gamma-aminolevulinico – dALA);
  • Conversione dell’omocisteina in metionina.

Quando siamo carenti di vitamina B12 i due prodotti non vengono sintetizzati e i precursori delle reazioni, il metilmalonil-CoA e l’omocisteina, vengono di conseguenza accumulati nell’organismo.

 

ALIMENTI CONTENENTI B12

 

Necessita di alimenti che la contengono in quanto non viene prodotta dall’organismo umano. Viene assorbita  nei primi tratti dell’intestino. Esistono delle condizioni genetiche o malformazioni funzionali che ne impediscono l’utilizzo, oppure  più comunemente legati ad un’insufficiente assunzione con la dieta. La vitamina B12 è generalmente presente solo nei prodotti di derivazione animale. Le fonti sono:

  • Carni rosse
  • Pesce
  • Molluschi
  • Uova
  • Latte

Fonti vegetali di vitamina B12 sono in genere le seguenti:

  • Foglie del tè;
  • Alghe (Enteromorpha sp., alga viola Porphyra sp., alghe Nori);
  • Funghi (Craterellus cornucopioides o trombetta dei morti, Finferli o Cantharellus cibarius);
  • Soia fermentata

 

ANEMIA PERNICIOSA E CARENZA DI B12

La sua scoperta è avvenuta nel 1849 ad opera di un medico del Guy’s Hospital di Londra, il quale  pubblicò la prima descrizione di un gruppo di pazienti con una grave forma di anemia. I soggetti affetti da tale carenza erano al contempo sofferenti di una grave neuropatia (degenerazione subacuta combinata). Studi successivi dimostrarono che questi pazienti potevano essere curati somministrando fegato crudo ma fu necessario attendere il 1948 per isolare dal fegato il fattore “terapeutico”, a cui fu dato appunto il nome di vitamina B12, e il 1955 per la definitiva comprensione della sua struttura. A distanza di più di 150 anni gli studi condotti per capire e definire le caratteristiche chimiche e gli effetti della vitamina B12 si contano numerosi e le tecniche diagnostiche utilizzate per dosarne i livelli nel corpo umano sono state affinate. Oggi è risaputo che avere un livello di vitamina B12 nel sangue più basso di 200 pg/mL, correlato ad un aumento di omocisteina e di acido metilmalonico, indica uno stato di carenza. Questo stato di carenza, se non curato, porta alle sopracitate anemia perniciosa e degenerazione subacuta combinata (ora ribattezzata neuropatia da carenza di vitamina B12). Oltre queste, numerosi studi indicano che la sua carenza è concausa o causa di malattie neurologiche e cardiache spesso serie.

MALATTIE NEUROLOGICHE E CARENZA DI B12

Un aumento di omocisteina è stato associato alla perturbazione del fitness microvenoso cerebrale, e al contempo con una ipometilazione del DNA per carenza di B12, responsabile di alterazioni a livello dei sistemi di comunicazione intersinaptica dei neurotrasmettitori.

Alcuni studi sembrano dimostrare il coinvolgimento della vitamina B12 anche in alcune delle principali malattie neurologiche:

  • Morbo di Parkinson;
  • Sclerosi multipla
  • Sclerosi laterale amiotrofica
  • Alzheimer

 

I pazienti affetti da queste malattie hanno sovente  una concentrazione di vitamina B12 nel corpo che presenta dei livelli alterati. Più verosimilmente, la carenza di B12 può mimare molte delle patologie menzionate prima, che potrebbero giovare di una cura di attacco con alte dosi di cobalamina. Purtroppo, non sempre viene presa in considerazione l’ipotesi di una sua carenza, che in diversi casi e se non corretta potrà concorrere a problemi neurologici irreversibili. In ogni caso, l’utilizzo concomitante di vitamina B12 nelle patologie neurodegenerative potrebbe rivelarsi un valido alleato insieme alle cure standard intraprese.

 

SUPPLEMENTAZIONE NELLE PROBLEMATICHE NEUROLOGICHE

Dosi molto elevate di B12 possono favorire la rigenerazione dei neuroni, impedire la demielinizzazione e favorire la rimielinizzazione. La mielina è una guaina biancastra che riveste parte del corpo dei neuroni permettendo una più rapida trasmissione degli impulsi nervosi. Nella sclerosi multipla la mielina viene attaccata e danneggiata ad opera del sistema immunitario con la comparsa delle tipiche lesioni a placca.

 

SCLEROSI MULTIPLA E CARENZA DI B12

E’ stato ipotizzato un disturbo nel suo metabolismo in pazienti affetti da sclerosi multipla, in quanto la vitamina B12 partecipa al processo di mielinizzazione. La formulazione di Metil-B12 è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e andare ad agire direttamente a livello del cervello.

 

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Anche in molti pazienti con malattie cardiovascolari è stata diagnosticata una diminuzione dei livelli di vitamina B12. La vitamina B12 viene utilizzata, insieme ad altre vitamine, allo scopo di prevenire una malattia vascolare come l’aterosclerosi, sebbene gli effetti di questa terapia abbiano dato risultati contrastanti.

 

OSTEOPOROSI

Uno stato di carenza di vitamina B12 è spesso associato al deterioramento della salute dell’osso. All’aumentare del livello di vitamina B12 infatti si osserva una diminuzione, seppur modesta, del rischio di frattura dell’osso.

 

SISTEMA IMMUNITARIO

Alcuni studi hanno portato alla luce il ruolo della vitamina B12 a livello del sistema immunitario: nei pazienti carenti in vitamina B12 è stata dimostrata una diminuzione di alcune cellule (natural killer e linfociti CD8). Inoltre, la vitamina B12 è in grado di regolare l’espressione di numerosi geni e proteine, nel sistema nervoso centrale, nel fegato, nell’intestino e in altri organi dei mammiferi.

 

SINTOMI DA STATI CARENZIALI

  • Anemia
  • Disturbi gastrointestinali: diarrea, costipazione, dolore addominale, perdita di peso;
  • Disturbi del sistema nervoso centrale: formicolio e intorpidimento delle estremità, disturbi dell’andatura, irritabilità, spasmi, depressione, deficit di memoria e concentrazione, demenza, disturbi visivi, insonnia, impotenza.

 

TEST UTILI PER VALUTARE LA CARENZA DI B12

 

  • HOLO TCII – OLOTRANSCOBALAMINA II – rappresenta la frazione di cobalamina attiva, legata al fattore di trasporto transcobalamina II che ha lo scopo di distribuire la vitamina ai vari distretti. La sua emivita è breve (6′ contro 6 giorni della B12 totale). Rappresenta il 30% di tutta la cobalamina.  La rilevazione dell’olotranscobalamina II (holoTCII), si correla in modo molto più efficace con la carenza vitaminica rispetto alla B12 totale;
  • OMOCISTEINA HCY – rappresenta un intermedio metabolico della via di sintesi della metionina. Per questa conversione è indispensabile la partecipazione di acido folico (vit B9), piridossina (vit B6) e cobalamina (vit B12). In assenza o in loro carenza la via biochimica porta ad accumulo di HCY con rischi di malattie cardiovascolari e coronariche, artrite reumatoide, Alzheimer, ovaio policistico. I livelli di omocisteina possono essere alti per vari fattori, compresi quelli genetici (mutazione MTHFR ecc), danni renali, farmaci (pillola estroprogestinica, Metrotrexato, ecc), carenziali (B6, B9 e B12);
  • Nelle mutazioni MTHFR, l’utilizzo solo del folato, anche in forma L – Metilfolato non sempre è auspicabile, in quanto in mancanza della cobalamina (metilcobalamina in questo caso), comporterebbe un accumulo di metiltetraidrofolato (5-MTHF) che, in assenza di B12 inibisce la transmetilazione dell’ S-adenosilmetionina (SAM) – sintesi ulteriore di cisteina.
  • ACIDO METILMALONICO – MMA – è un sottoprodotto derivato dall’incompleta degradazione degli acidi grassi a carboni dispari. Questa via è molto importante poiché la beta-ossidazione, via del catabolismo degli acidi grassi, riesce ad utilizzare soltanto molecole a due atomi di carbonio. Per degradare completamente gli acidi grassi a catena dispari, si deve necessariamente seguire la via alternativa che porta alla formazione di succinil-CoA da proprionil-CoA attraverso tre passaggi il cui ultimo prevede la cianocobalamina come cofattore dell’enzima metilmalonil-CoA mutasi. In assenza di B12 la via si blocca e l’intermedio MMA si accumula. Gli inconvenienti di questo esame sono la difficoltà di esecuzione (spettrometria di massa), e i costi elevati. Altro inconveniente è che i livelli elevati nelle urine possono dipendere da eventuali danni renali o crescita batterica intestinale, che possono depistare il professionista che rileva un suo valore anomalo.

 

SOGGETTI A RISCHIO DI CARENZA

Controllare gli indicatori precoci di carenza di cobalamina dovrebbe essere una prassi fondamentale per tutti i medici, anche nei soggetti apparentemente asintomatici ma a rischio:

  • Vegani
  • Anziani
  • Obesi (alterato assorbimento vitaminico)
  • Fumatori
  • Terapia estroprogestinica (alterazione ormonale)
  • Chi utilizza Metrotrexato
  • Digestione lenta (ipocloridria)
  • Sportivi (aumentato metabolismo)
  • Soggetti che hanno effettuato una resezione gastrica (acloridria e malassorbimento)
  • Soggetti che usano inibitori di pompa
  • Soggetti celiaci
  • Soggetti affetti da malattie infiammatorie intestinali IBD (rettocolite ulcerosa, Crohn..)
  • Alcolisti e tossicodipendenti
  • Soggetti affetti da Tiroidite di Hashimoto
  • Soggetti che utilizzano per diverso tempo dosi alte di Vitamina C (in presenza di ferro la vitamina C forma composti ossidanti che danneggiano la vitamina B12 e il fattore intrinseco)

 

RANGE OTTIMALE

  • B12: tra i 135 pmol/L e 400 pmol/L (zona grigia) – meglio se al di sopra dei 450 pmol/L
  • Olotranscobalamina HoloTCII: maggiore di 35pmol/L
  • Acido metilmalonico MMA: maggiore di 271nmol/L
  • Omocisteina HCY: minore di 13 umo/L

 

VIE DI SOMMINISTRAZIONE DELLA VITAMINA B12

 

  • Orale: utile quando l’assorbimento può essere ridotto in caso di infiammazione a livello ileale, in presenza di disbiosi intestinale (i microrganismi possono competere con l’organismo ospite per l’assunzione della B12), quando c’è una scarsa disponibilità del Fattore Intrinseco;
  • Intranasale: molto efficace data la vicinanza del naso al cervello;
  • Intravenosa: efficace per risolvere uno stato di carenza; determina un rapido e massivo aumento dei livelli di B12 con rapida eliminazione renale;
  • Sottocutanea (gluteo): ottima via di somministrazione a causa del lento e costante rilascio della B12 dal tessuto adiposo del gluteo;
  • Liposomiale: viene assorbita direttamente nell’intestino.

 

INTEGRAZIONI MIGLIORI

  • Idrossicobalamina (nel citosol trasformata in adenosilcobalamina e nel mitocondrio in metilcobalamina)
  • Metilcobalamina

Non molto indicata la cianocobalamina

 

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