ACIDO BUTIRRICO E PRESSIONE ARTERIOSA

Un recentissimo articolo di jennifer Pluznick (Curr Hypertens Rep (2017) 19:25) si intitola: Microbial Short-Chain fatty acids and blood pressure regulation. Gli acidi grassi a corta catena (SCFAs) sono prodotti dalla fermentazione delle fibre indigeribili, nel colon ad opera di batteri ivi residenti (quelli simbiotici), sono specifici nutrienti delle cellule del digerente e hanno azione disinfiammante (inibitori dell’istone deacetilase), ma la Pluznick scopre che agiscono su recettori olfattivi (scoperti per la prima volta nel naso) e altri recettori non olfattivi che svolgono un ruolo regolatorio della pressione. Infatti diete ricche di fibre riducono la pressione sanguigna (Whelton SP et al. Effect of dietary fiber intake on blood pressure: a meta-analysis of randomized, controlled studies. J Hypertens. 2005 23 (3): 475-81). La conferma del ruolo di questi recettori è che se privati del gene che codifica quelli non odorosi sono ipertensivi, di quelli odorosi sono ipotensivi. Il valore della pressione è quindi regolato dall’azione degli SCFAs (principalmente di acido butirrico e acetico) su questi 2 tipi di recettori, in quanto è ovvio che la pressione sanguigna deve poter aumentare sotto sforzo, ma deve essere capace di tornare ai livelli basali. Nel corso dell’evoluzione l’uomo ha imparato ad ottenere questi SCFAs dalla demolizione dei grassi come fanno i carnivori, il cui colon è un 10% dell’impianto vs un 60% dei frugiveri. Infatti ha ridotto il colon ad un 15%, molto vicino a quello dei carnivori. I roditori li ottengono dalla fermentazione nel cieco, che nel nostro impianto è rimasto come appendice. Hoverstad T riporta (J Nutr 1986; 116 (9): 1772-6) che la produzione di SCFAs è 100 volte superiore nel cieco di roditori con microbiota rispetto ai germ-free. La differenza tra i vari impianti digerenti dei vari mammiferi ci deve far capire come non sia semplice applicare la stessa dieta a tutti i mammiferi. Questo vale sia per i modelli sperimentali di dieta chetogenica, dall’uomo a roditori, sia per la dieta mima digiuno studiata su roditori e applicata all’uomo. Comunque ancora una volta viene messo in evidenza il ruolo positivo dell’acido butirrico, che noi uomini possiamo ricavare sia dalle fibre indigeribili nel colon, sia, in maggiore quantità, dalla demolizione dei grassi SATURI nel tenue (siamo Bi-fuel), ma che più semplicemente possiamo inserire con il BURRO, alimento non presente in Natura, inventato dall’uomo grazie alla sua intelligenza che deriva proprio dalla scelta alimentare di essere diventato onnivoro. La guerra al burro è finalizzata ad aumentare il consumo dei FANS, che sono derivati di sintesi dell’acido acetico e propionico, SCFAs più DEBOLI de butirrico.

 

 


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