SEBASTIAN KNEIPP E L’IDROTERAPIA

SEBASTIAN KNEIPP 1824 – 1897 “… l’abate…”

Nacque da una povera famiglia di tessitori bavaresi il 17 maggio 1824. Seguì l’attività dei familiari poiché non gli fu permesso di studiare ma riuscì a realizzare il desiderio di diventare un religioso grazie ad un benefattore il Dr. Merkle. A causa degli sforzi profusi nello studio e nella sartoria di famiglia si ammalò di tubercolosi. Non potendo permettersi delle cure mediche, iniziò un auto-trattamento con l’acqua. Proseguì immergendosi, nottetempo, nelle acque ghiacciate del Danubio e nel 1849 ebbe i primi miglioramenti dello stato salute. Successivamente, nel 1852, utilizzò questa metodologia per curare alcuni parrocchiani dal colera.

Visti i buoni risultati venne soprannominato “il vicario del colera”. I suoi superiori, ricevute alcune lamentele, gli proibirono di continuare l’applicazione dei suoi metodi. Vista la sua formazione, era convinto che Dio avesse mandato all’uomo tutto il necessario per il proprio benessere, dalle erbe agli alimenti, tanto che insegnava ai contadini di Worishofen, piccolo e povero paese dove venne mandato, anche metodi di coltivazione e allevamento.

I primi scritti di Kneipp, infatti, riguardarono agricoltura, allevamento e apicoltura. In questo periodo, col diffondersi delle sue metodologie, molti pazienti giunsero anche da altre nazioni. Egli riteneva che i problemi di salute derivassero da sangue “guasto” e che l’acqua potesse dissolvere eventuali ristagni in esso, agendo come “l’olio sulla ruota di una macchina arrugginita”. Questo concetto è anche la base della medicina olistica moderna “…Il sangue è il principale trasportatore dell’energia vitale.”. (Weil,1988). Esperimentava su di se tutti i trattamenti ed era molto scrupoloso nella visita del paziente facendo una vera e propri cartella dove annotava altezza, peso, atteggiamento, predisposizione alla tossicità, anemia nervosismo e altri importanti parametri. Rispetto a Priessnitz, l’abate Kneipp introdusse, tra i vari metodi di utilizzo dell’acqua, anche il getto di acqua fredda e i suoi trattamenti furono meno rigidi e più personalizzati di quelli del predecessore. Il getto freddo, poi ribattezzato con il nome “docce Kneipp”, permise di avere per la prima volta un trattamento “individuale” secondo l’esigenza dei vari pazienti.

Egli sosteneva i suoi pazienti con consigli dietetici che prevedevano poche spezie e pochi condimenti, e consigliava abbigliamenti di lino e fibre vegetali. Nel periodo più elevato e operoso della sua opera, riusciva a seguire anche duecento persone al giorno: il trattamento iniziava con una lunga camminata all’aria aperta con vestiti di lino e sandali, passeggiate più brevi con niente ai piedi, pranzi secondo un regime alimentare corretto, svariate docce, saune e getti d’acqua fredda, e dopo una cena leggera erano previsti musica e riposo. Come possiamo notare, Kneipp seguiva dei principi e dei ritmi precisi, donando una cura ordinata e completa e quindi olistica! L’abate Kneipp, non fu il padre dell’idroterapia, ma fu il primo a darne un ordine “protocollare” con fondamenti scientifici: l’idroterapia con acqua fredda su cute calda, è fondamentale per la produzione di calore uniforme in tutto il corpo e se il paziente percepisce questa sensazione abbiamo attivato i meccanismi di vasodilatazione e vasocostrizione. Questi principi sono alla base del concetto di “pompa ematica” ovvero il sangue dall’interno viene richiamato in superficie e viceversa, migliorando la circolazione del sangue, attivando la digestione e la funzionalità degli organi interni, aumentando la sudorazione e la conseguente eliminazione delle tossine. Ancora oggi, se ci pensiamo, molte malattie sono legate alla cattiva circolazione del sangue. Fin da bambino si dimostrò interessato alle erbe e proseguendo nello studio delle medesime giunse ad introdurre la fitoterapia nei sui metodi di cura.

Egli riteneva, infatti, che l’idroterapia lavorasse dall’esterno mentre la fitoterapia dall’interno. Per completare il suo percorso terapeutico, Kneipp affiancò all’idroterapia altre quattro terapie che possiamo definire olistiche:

• Terapie d’esercizio: camminate, corsa, palestra, sport leggeri integrati con varie forme di massaggio;
• dieta a base di cibi naturali;
• terapia fitoterapia: tinture, tisane, lozioni e bagni medicati;
• “ordine” o terapia regolatrice: organizzare, armonizzare e mantenendo in equilibrio il proprio stile di vita o “Lebensordnung”.

Fu un abile oratore e tenne lezioni per migliaia dei suoi pazienti e scrisse molti libri tra i quali possiamo ricordare: “Le mie cure con l’acqua” del 1882, “Thus Shalt Thou Live” (Quindi vivi!), “La cura infantile di Kneipp”, 1891, “Il mio testamento”, 1894, “Codicillo testamentario al mio testamento”, 1896. Non volle mai compensi per la sua opera di guaritore, ma grazie ai diritti d’autore e a donazioni ricevute da benefattori, fondò tre istituzioni caritative: il Sebastianeum, il Sanatorium, il Kneppianum per pazienti poveri e un asilo per bambini orfani e ammalati il “Sanatorio infantile di Kneipp”. Ricevette il titolo di abate nel 1893 dopo aver guarito dalla sciatica l’Arciduca Giuseppe.

Morì in povertà il 17 giugno 1897 a causa di un tumore all’addome che si ostinò a curare con la sua medicina, ma la malattia era troppo grave e secondo un suo sostenitore, il dottor Kaiser, “Kneipp non volle vedere i limiti della cura naturale” . Nel 1903, Reile, segretario di Kneipp, pubblicò un celebre vademecum ancor oggi esistente e aggiornato, “Il grande libro di Kneipp”. Oggi, gli oltre mille medici che utilizzano la metodologia di Kneipp sono riuniti nell’”Unione Medici Kneipp” ed esiste, inoltre, la “Confederazione internazionale di Kneipp” che conta oltre 250.000 membri. Nel 1981, è stata anche fondata una rivista intitolata “La fisioterapia di Kneipp”.

Fonte – Friedhelm Kirchfeld e Wade Boyle – “Nature Doctors: Pioneers in Naturopathic Medicine” – 1994

 


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